Marmi

Marmi

Questi lavori sono nati come meditazioni sui monumenti, in un periodo in cui lavoravo molto sulle strutture architettoniche e monumentali di Torino.  Ho usato un’antica e bellissima tecnica, la stampa al carbone che è l’unica ad avere infinite possibilità di colore, ad essere stabile e a poter essere usata su di una superficie chimicamente così reattiva come il marmo.  L’idea era di avere un frammento di monumento su di un altro frammento del materiale il più monumentale possibile, il marmo appunto, su cui intervenire poi con un disegno che mi ricreasse l’ambiente (gli alberi del parco dei Giardini Reali, la pianta della piazza nell’Aiuola Balbo, scorci dei palazzi prospicienti la piazza in Piazza Carlina, la collina dietro il monumento a Garibaldi… ).  
Oltre, una celebrazione della bellezza femminile: Eva, costruita su di un ovale di marmo zuccherino con polveri d’oro e di bronzo; Capitello, con un nudo capitello corroso trasformato in un trionfo di seduzione grazie ad una schiena femminile, una Pomona con un tronco/Venere di Milo dal bacino completamente alterato prospetticamente.  I lavori sono confluiti, con altri, in una mostra alla Galleria Salzano (1987):  ‘Marmi e veli alchemici’.
I marmi sono fatti usando un’antica tecnica di stampa elaborata negli anni ’60 dell’800, la stampa al carbone, che è stata la prima tecnica fotografica stabile nel tempo. Un aspetto per me particolarmente utile è la possibilità di usare vari tipi di pigmenti, oltre al carbone finemente macinato degli inizi: dai più vari pigmenti in polvere, alle tempere, agli acquerelli.

Marbles

These works are related to a period in which I was interested and concerned with Turin architectonical and monumental structures.   My point was to record a fragment of one of those structures on another fragment, possibly highly monumental, that is marble.   Having placed fragment on fragment, I would then intervene, with a drawing reminding the whole environment from which my work stemmed. Anything would be meaningful: the Royal Gardens and their trees, foreshortenings of mansions, hills and bridges of Turin.   Along with them, a peana to women’s beauty: a marble oval frame, “Eve” drawn on it, sparkling in gold and bronze; “Capital”, a worn out capital turned into a triumph of female seduction thanks to a female back. Last but not least “Pomona”, with a torso/Venus of Milo.

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